Descrizione
DATA EDICOLA: 25 gennaio
La deportazione degli ebrei nei campi di sterminio rappresenta l’atto più drammatico della Seconda guerra mondiale. Un atto che fu messo in pratica dai nazisti con il solerte aiuto degli italiani, che si trattasse di militari della Repubblica Sociale o di comuni delatori. Il volume ripercorre le storie di alcuni deportati, concentrandosi sulle fasi iniziali della «soluzione fi nale»: l’arresto, poi il viaggio e l’arrivo sulla Judenrampe, la banchina di Auschwitz-Birkenau dove avveniva la prima selezione. È questa la prima tappa di una discesa all’inferno in cui i prigionieri cominciano a perdere lo status di esseri umani. Intrecciando le testimonianze di Liliana Segre, Primo Levi, le sorelle Tatiana e Andra Bucci, Shlomo Venezia, Pietro Terracina e Sami Modiano con quelle di altri sopravvissuti, il libro spalanca la porta su un orrore che non saremo mai in grado di comprendere fi no in fondo, di cui è però necessario tramandare la memoria e mantenere salda la coscienza collettiva. Le impressioni, le sensazioni, le percezioni, che i salvati hanno restituito nelle loro memorie sono una preziosa fonte per ricostruire quell’indicibile tragedia, una ricchezza per gli studiosi, una grande pagina di letteratura civile.
Camillo Brezzi ha insegnato Storia contemporanea nell’Università di Siena-Arezzo ed è direttore scientifi co della Fondazione Archivio Diaristico azionale di Pieve Santo Stefano. Con il Mulino ha pubblicato, tra gli altri: Laici, cattolici, Chiesa e Stato dall’Unità d’Italia alla Grande guerra e Né eroi, né martiri, soltanto soldati. La Divisione “Acqui” a Cefalonia e Corfù settembre 1943 (a cura di).